Trattandosi della ricostruzione in forme nuove di un edificio distrutto dai bombardamenti dell’ultimo conflitto, si è scelto di intervenire saturando i volumi con un’architettura dai caratteri stilistici classici e minimali, derivati ma non uguali a quelli del contesto storico, anche considerando che sullo stesso incrocio prospetta un edificio modernista del tutto alieno rispetto ai caratteri vincolati dell’ambito di Brera.
Dato che l’insistenza di due architetture di contrapposizione in un così ridotto spazio urbano altererebbe del tutto l’ambito di San Carpoforo, è stato scelto un linguaggio architettonico pacato e improntato alla continuità senza cadere nel mimetismo storicista, deputando alla ricostruzione dell’isolato urbano il reale valore espressivo dell’atto del costruire: una scelta minimale di rispetto, dovuta in questo specifico caso e contesto.
La copertura a falde inclinate in linea con gli edifici adiacenti però è stata reinterpretata con una superficie semitrasparente realizzata con elementi lamellari in cotto sovrapposti a parti vetrate, garantendo l’illuminazione naturale degli ambienti interni ed evitando l’uso degli abbaini.
Rispetto il sedime originale del lotto, il fronte d’angolo è stato arretrato in modo da favorire l’ambito stradale pubblico, definito da un appropriato arredo urbano, caratterizzato da un elemento verde che segna l’impronta del preesistente edificio.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2009‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Immobile per appartamenti di pregio
CLIENTE: Porta Tenaglia S.r.l.
COLLABORATORI: Simona De Capitani