ROVELLO 14-16

MILANO, ITALIA
L’intervento residenziale situato a breve distanza dal Castello Sforzesco e da via Dante, si colloca in un contesto eterogeneo, con prevalenza di edifici realizzati tra Settecento e Ottocento, e si confronta con i lotti confinanti di Palazzo Cagnola e del complesso realizzato nel dopoguerra da Figini e Pollini, i quali con forte sensibilità avevano conservato e valorizzato gli alberi secolari esistenti.
Il progetto e caratterizzato da due blocchi, il più basso dei quali e posto su via Rovello e si raccorda in altezza agli edifici attigui, mentre e separato da una corte interna dal secondo e più alto blocco. Il fronte esterno su strada e caratterizzato dall’alternanza e dal contrasto cromatico tra ampi loggiati vetrati, a loro volta parzialmente schermati per garantire adeguata privacy, e parti intonacate o con rivestimento lapideo.
Gli scavi in fase di cantiere hanno portato alla luce reperti architettonici di epoca romana che sono stati restaurati e resi visibili. Nel progetto degli affacci su strada e sulla corte interna, ha rivestito particolare rilevanza lo studio del landscape design, in cui il verde, presente sia nei terrazzi su via Rovello, sia in quelli della corte interna (dove assume il carattere di un giardino pensile), rappresenta una caratteristica uniformante.
Negli affacci sulla corte privata, alla ricchezza della vegetazione fanno da contrappunto aiuole in corten e lesene metalliche. Il progetto e improntato secondo standard tesi a garantire una qualità abitativa elevata che comprendono l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, limitati consumi energetici, utilizzo di energia da fonti rinnovabili, abbattimento dei campi elettromagnetici.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2018‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Federico Consolandi
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Francesca Romanò

CONCA DEL NAVIGLIO 20

MILANO, ITALIA
Il nuovo progetto di via Conca del Naviglio si colloca in un’area eterogenea, in cui è possibile leggere un concentrato della storia della città. Il lato della via in cui sorgerà la nuova costruzione e infatti omogeneamente caratterizzato da una cortina, di realizzazione ottocentesca e, successivamente, moderna, la quale a sua volta affaccia, dal lato opposto, sul parco ospitante i resti dell’anfiteatro romano insieme alle superfetazioni medievali.
La stessa via, inoltre, nasce dalla copertura di uno snodo importante della rete dei navigli milanesi che fungeva da collegamento tra la cerchia interna e quella esterna. In questo ricco contesto, il progetto della nuova costruzione prevede un inserimento rispettoso dell’insieme nella sua complessità, operando, limitatamente al fronte interno, una leggera modifica della sagoma del preesistente edificio, ma soprattutto tenendo conto di una necessaria coerenza di materiali, colori e caratteri stilistici, per la quale si attinge a quel vocabolario proprio dello studio che, come già detto, trova nel Moderno i riferimenti principali.
Le altezze, l’attacco alla cortina originale e il ruolo incisivo del fronte principale vengono così confermati, mentre una maggiore libertà di intervento trasforma la corte interna, precedentemente asfaltata e priva di una propria caratterizzazione, in uno spazio verde. E il verde, enfatizzato nel lastrico di coronamento e fruibile dalle balconate e dalle logge, e l’elemento cui viene anche affidato il ruolo di connessione con il parco archeologico che connota l’area circostante.
Il rapporto con quest’area e poi ulteriormente sviluppato grazie alle logge che scandiscono centralmente la facciata principale e divengono un vero e proprio ampliamento degli appartamenti, da cui godere della eccezionale vista sull’anfiteatro.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2020‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Conca del Naviglio Real Estate S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Simona de Capitani, Francesca da Pozzo

AREA EX DE NORA, VIA DEI CANZI 7

MILANO, ITALIA
Il complesso residenziale di via dei Canzi si inserisce nell’area adiacente all’ex scalo ferroviario di Lambrate, occupata sino alla fine del secolo scorso da importanti stabilimenti industriali e oggetto negli ultimi decenni di un’estesa riqualificazione che, così come in altre aree periferiche della città, sta delineando il volto contemporaneo di Milano.
Il progetto residenziale si insedia all’interno del masterplan dell’area ex De Nora, tra le vie Gaetano Crespi, San Faustino e dei Canzi, un nuovo comparto di rigenerazione urbana che si relaziona con il previsto parco Rotaie Verdi, volto a trasformare gli scali milanesi dismessi in oasi cittadine.
In coerenza con questo contesto, il progetto di via dei Canzi prevede la realizzazione di quattro torri di nove piani, oltre a due piani interrati, connesse da un percorso coperto di collegamento e da tre corti, in stretta relazione con il verde circostante.
Tale relazione e ottenuta attraverso una dinamica articolazione delle facciate che consente di ottenere una varietà di affacci che favorisce la penetrazione della luce e la qualità degli scorci, sia verso l’interno che verso l’esterno. Ulteriore elemento caratterizzante e il luminoso piano terra vetrato, aperto verso le corti e verso il parco, che ospita l’atrio di ingresso e i servizi comuni propri dei nuovi standard abitativi, quali palestra e sale riunioni ad uso dei condomini. Nel complesso il progetto di via dei Canzi offre una elevata qualità dell’abitare, contribuendo a creare un comparto verde di elevata sostenibilità e valore ambientale. Lo studio portato avanti con costanza da Arassociati alla ricerca di un’integrazione tra architettura e progetto del verde trova qui una riuscita espressione nello stretto rapporto con l’esterno e nel ruolo giocato dalle ampie logge piantumate.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2019‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Aroned 2001 S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Giulia Zambon, Francesca da Pozzo, Luca Lazzari, Paolo De Biase

MANGONE 4

MILANO, ITALIA
L’intervento, posto all’angolo tra viale Papiniano e via Mangone, si propone di ricucire l’isolato con un progetto di qualità che contribuisce al generale decoro dell’area. Elemento caratterizzante e la soluzione d’angolo dell’edificio, e piu in generale dell’attacco a terra, definito nel suo carattere dall’ampio atrio di ingresso a doppia altezza. Quest’ultimo, oltre alla funzione di rappresentanza appropriata al livello dell’immobile, costituisce un diaframma leggero che filtra e mette in collegamento visivo esterno e interno, consentendo la fruizione della corte-giardino anche da strada.
Il verde e del resto una presenza caratterizzante e unificante, a partire dalla corte e dagli affacci interni ― quasi giardini pensili ― ma anche nei fronti su strada, dove sottolinea il gioco chiaroscurale delle logge e la ritmica orizzontale dei marcapiani lapidei.
Il ruolo focale attribuito all’angolo dell’edificio, che diviene così un segno riconoscibile e di riferimento nel tessuto urbano, e confermato dall’effetto plastico cui perviene la configurazione delle logge, come una variazione nella partitura regolare dei fronti.
Nell’insieme, il progetto possiede un carattere contemporaneo, mentre la funzione di raccordo con il contesto e con le preesistenze e soprattutto affidata all’utilizzo di materiali tipici della tradizione moderna milanese.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2018‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Mangone 4 S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Simona de Capitani, Beatrice Ravicini Bressi

ME MILAN IL DUCA

MILANO, ITALIA
Un importante confronto con il tema del disegno di interni e rappresentato dall’intervento sull’hotel rossiano in piazza Duca d’Aosta, alla cui iniziale progettazione, nel corso degli anni Ottanta, i partner dello studio avevano lavorato insieme a Rossi stesso. Un progetto, dunque, a diretto confronto con l’opera del Maestro, nel quale l’autonomia progettuale dello studio emerge evidente e il cui esito e un saggio di raffinata milanesità.
L’hotel, dopo la costruzione, era rimasto in un certo senso incompiuto, essendo dotato di interni “in stile”, in evidente contrasto con il progetto dell’edificio. L’intervento di Arassociati ha dato infine un’identità, indipendente ma coerente con il progetto di Rossi, all’insieme, focalizzandosi sulla ridefinizione spaziale degli interni e del rooftop, in cui ha preso posto un nuovo sky garden. Nella riprogettazione degli spazi interni si inseriscono alcuni elementi iconici, quali la scala ellittica che collega la lobby ai piani superiori e i grandi elementi lignei a lamelle che, con l’eleganza di un ordine classico, accompagnano il percorso dall’ingresso alla reception.
Il radicale ripensamento dell’hotel e stato operato attingendo ampiamente ad arredi su disegno, cui sono stati affiancati pezzi della storia del design italiano, messi in risalto dalla scelta di dedicare ciascun piano a un maestro del design. Il progetto è stato perciò un’occasione per Arassociati di misurarsi con il design, sulla cui storia l’hotel sembra suggerire, come in una calibrata galleria, una riflessione. Ogni piano propone infatti, come in un design museum, una selezione di prodotti classici del design, a sottolineare la vitalità e l’attualità del Moderno, in sintonia con una tradizione che e riferimento costante nel lavoro dello studio.
In coerenza con tali valori, materiali, finiture e cromie si rifanno al Novecento milanese, contribuendo a un insieme che dosa con equilibrio contemporaneità e riferimenti classici: pareti in marmorino, pavimenti in terrazzo crema e nei toni del rosso, arredi su disegno prodotti da Molteni, in cui prevale una palette naturale che va dal crema al marrone. La stessa attenzione al dettaglio delle aree comuni e stata riservata alle 123 camere e 33 suite, dotate in gran parte di arredi su disegno, dove l’expertise dello studio in tema di hospitality consente di garantire i più elevati standard di comfort.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2013-2015
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Ristrutturazione, ampliamento e interior design albergo
CLIENTE: Reale Compagnia Italiana S.p.A.
INTERIOR DESIGN CON: Nicola Gallizia
COLLABORATORI: Giulia Zambon, Gabriella Cricrì

VARESE 10

MILANO, ITALIA
Il nuovo intervento presenta un fronte che si integra in cortina con gli edifici attigui, mentre nello sviluppo interno del lotto, di cui viene conservato il cortile, vengono creati nuovi volumi, caratterizzati da ampie logge in stretto rapporto con il giardino da cui risultano circondate.
Caratteri, questi, che vengono confermati dai giardini privati al piano terra e dalle terrazze verdi con piscina in copertura, contribuendo a creare un insieme fatto di esclusività e quiete. La riservatezza di questi giardini, quasi segreti, custoditi all’interno di un contesto totalmente urbano e in fondo una caratteristica propria delle corti nobiliari milanesi e, in questo solco, vengono qui ridefiniti gli standard abitativi di lusso, aggiornati secondo un’idea di trasparenza e di compenetrazione tra interno ed esterno.
Un nuovo concetto di qualità abitativa di cui fanno parte alcuni servizi comuni, quali la palestra e la piscina coperta con area relax ad uso esclusivo dei condomini. A questo carattere quasi intimo degli spazi interni al lotto si contrappone il rigore del fronte su strada, per il quale i riferimenti principali restano quelli del Novecento milanese, in particolare nell’elegante partitura scandita con regolarità da elementi verticali a imprimere un carattere di classicità all’insieme.

L’utilizzo coerente di materiali nobili, sia in facciata che nell’ingresso con un grande atrio di rappresentanza, contribuisce ulteriormente al carattere di sofisticata esclusività dell’edificio.

DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2017‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: V1O S.r.l. – Federico Consolandi
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Elena Codazzi, Giulia Zambon

SEI VIA MANTEGNA

MILANO, ITALIA
L’intervento in via Mantegna ha riguardato la trasformazione ad uso abitativo di un edificio, costituito da due corpi di fabbrica, realizzato a inizio Novecento per ospitare uno stabilimento tipografico e i relativi uffici. Il primo fabbricato in stile liberty si affaccia su via Mantegna e mantiene l’originaria destinazione a uso terziario, il secondo, con caratteristiche più industriali, si sviluppa invece perpendicolarmente in lunghezza all’interno del lotto.
Il progetto ha previsto un recupero rispettoso delle preesistenze, così come delle esigenze di continuità con il contesto, a partire dai materiali originari, in particolare nel fronte su strada caratterizzato dall’utilizzo tipicamente liberty del cemento decorativo.
Un intervento più incisivo e invece quello effettuato sul lungo corpo interno, dove la partizione regolare delle aperture e stata trasformata con una connotazione maggiormente residenziale, inserendo nuovi terrazzi caratterizzati dal disegno dei parapetti in ferro, a cui corrispondono i giardini privati al piano terra.
Alla trasformazione concorre con un ruolo non secondario il progetto del verde, come sempre fortemente integrato con quello architettonico. Le altezze del corpo interno, grazie a un abbassamento della soletta, sono state sfruttate per ottenere due nuovi piani, consentendo di configurare una varietà di soluzioni adeguate ai moderni standard abitativi. All’interno di una sostanziale continuità di materiali che caratterizza i due corpi, gli spazi comuni interni sono connotati dall’uso del colore e di elementi di arredo di sapore modernista che concorrono a definire un insieme dall’elevata qualità abitativa e di abitare alla milanese.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2015-2019
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Sei Via Mantegna S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Giulia Zambon, Giuseppe Biscottini

CIARDI 9

MILANO, ITALIA
Sul sedime di un precedente immobile terziario, nel quartiere residenziale di San Siro, il progetto prevede la realizzazione di un edificio a uso abitativo, costituito da due corpi di sette piani ciascuno, uniti tra loro da un volume più basso, alto due piani. Il piano terra e quello rialzato ospitano la hall di ingresso e i servizi comuni oltre ad appartamenti con giardino, mentre dal primo piano sono collocate residenze e terrazzi. L’atrio di ingresso accoglie una scalinata di collegamento che colma il dislivello rispetto al basamento seminterrato, su cui poggiano i giardini dell’edificio.
Se il basamento e i primi due livelli rispettano gli allineamenti alla strada pubblica, lo sviluppo dei successivi piani prevede una disposizione più libera, finalizzata ad ottenere una molteplicità di affacci attraverso un variabile sistema di logge, balconi e bow-window.
Tale sistema e, a sua volta, posto in connessione con il giardino, grazie all’utilizzo, come parte integrante del progetto stesso, del verde decorativo che, qui come in numerosi interventi dello studio, enfatizza lo sviluppo orizzontale dei marcapiani, contribuendo a una percezione di continuità dell’insieme.
La nitida composizione dei prospetti e chiaramente leggibile nella sua triplice organizzazione: un basamento su due piani rivestito in pietra grigia, cui si sovrappongono i piani superiori in intonaco color cotto, mentre il coronamento e alleggerito da un loggiato con colonne metalliche che rimandano agli elementi, anch’essi metallici, dei marcapiani, degli infissi e dei parapetti.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2018‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Ciardi Sviluppo S.r.l.
CON: Studio Banfi e Pezzetta
COLLABORATORI: Paolo De Biase, Annachiara Cattaneo

GARIBALDI 123

MILANO, ITALIA
L’intervento riguarda la trasformazione di una vecchia struttura ricettiva in un edificio residenziale affacciato su corso Garibaldi, in un contesto caratterizzato dalla presenza della chiesa quattrocentesca di Santa Maria Incoronata, emergenza di grande qualità con cui il progetto si pone in stretta relazione.
Il nuovo prospetto su corso Garibaldi, di classica modernità, e caratterizzato da ampie logge e finestre panoramiche. Suddiviso in tre fasce ― basamento, piani centrali in pietra chiara e ultimi due piani in metallo bronzato, oltre a un piano con giardino pensile e pergolati in copertura ― il fronte e connotato dai marcapiani in chiara pietra di Montorfano, in contrasto con le profonde logge e i serramenti in metallo brunito che contribuiscono a un effetto chiaroscurale dell’insieme.
Il progetto si propone una raffinata ricucitura dell’edificato esistente, risolta tenendo conto dei differenti allineamenti degli edifici attigui. Si e cosi scelta una differente modulazione del basamento rispetto ai piani soprastanti. Il primo segue infatti il tracciato stradale preesistente e si allinea all’edificio confinante a sud, mentre a partire dal primo piano la facciata segue l’allineamento con l’edificio contiguo a nord.
Gli stessi ampi loggiati si ritrovano negli interni, in cui la presenza discreta del verde dialoga con il bel giardino piantumato. All’interno, la hall raccoglie l’eredità moderna degli eleganti ingressi borghesi di Milano, nel lusso discreto delle boiserie, qui attualizzato dall’abbinamento con i metalli bruniti. Particolarmente raffinato e lo studio degli scorci fruibili dall’interno, imperniati sul rapporto privilegiato con la chiesa di Santa Maria Incoronata, sviluppando con sensibilità un tema verso cui ― e il caso ad esempio dei progetti in Santa Maria alla Porta ― lo studio si dimostra sempre attento.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2016-2020
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Federico Consolandi
COLLABORATORI: Simona De Capitani, Giulia Salvioni

SANZIO 39

MILANO, ITALIA
L’intervento di via Raffaello Sanzio 39 e l’esito di una prassi ben consolidata dallo studio, capace di esprimere con continuita un professionismo colto e un costante livello qualitativo in termini progettuali. L’edificio si inserisce in un’area residenziale di pregio, quella appunto di via Sanzio, sviluppatasi a inizio Novecento, e si integra in cortina con gli edifici contigui attraverso la ristrutturazione di un basso immobile preesistente, cui si aggiungono in sopraelevazione quattro nuovi piani.
Il lessico dei prospetti e quello proprio dello studio, maturato attraverso tanti interventi nel tessuto della città, in cui si attesta una pratica professionale consolidata, a proprio agio nel dialogo con il contesto e nella conseguente calibratura di materiali e di schemi compositivi.
Qui i fronti sono caratterizzati da una composta classicità, leggibile nella regolare partitura verticale, in cui le differenti funzioni si evidenziano con chiarezza: un basamento a uso commerciale connotato da ampie vetrate e da schermature lamellari in metallo; intonaco, vetrate a tutta altezza e balconi regolari che evidenziano i piani di nuova realizzazione; un coronamento arretrato e alleggerito da un loggiato.
Entrambi i fronti, su strada e interno, sono connotati da una sostanziale uniformità di materiali, in particolare nella facciata principale, in cui intonaco e pietra chiara, vetro e serramenti bruniti concorrono a un omogeneo tono su tono. Come in altri progetti, l’impiego del verde ha qui un valore architettonico. Ciò e particolarmente evidente nel sistema di logge nel fronte principale, in cui la continuità della facciata stessa e ottenuta grazie a una vera e propria quinta verde.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2017-2021
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: RS1 S.r.l. – Federico Consolandi
COLLABORATORI: Luca Lazzari

HABITARIA, CORSO GARIBALDI 95

MILANO, ITALIA
L’intervento si colloca in una delle aree piu dinamiche e in maggiore trasformazione della citta, con la prevista rigenerazione dell’ex scalo di Porta Romana e in cui l’insediamento della Fondazione Prada e stato motore di un’intensa attivita di riqualificazione, sia relativa a nuove costruzioni, sia di ristrutturazione di spazi industriali dismessi. Il progetto del complesso residenziale e articolato da due elementi indipendenti e posti tra loro ortogonalmente: un basso corpo con affaccio su via Adamello e una torre di 16 piani posta centralmente al lotto.
L’intervento interessa l’edificio ottocentesco, a pochi passi da largo La Foppa, e si sviluppa poi internamente in un terreno occupato a partire dal XVII secolo da edifici ecclesiastici, attraverso un sistema di corti che inglobano i resti del monastero di Sant’Anna ai Teatini. Un percorso, dunque, interno all’isolato che termina con un più alto edificio ― nove piani poggianti su pilotis ― di nuova costruzione, confinante con via di Porta Tenaglia. La riqualificazione dell’edificio di corso Garibaldi conferma sostanzialmente i caratteri ottocenteschi del fronte su strada, intervenendo invece sul fronte d’angolo su largo La Foppa, rimasto cieco in seguito a un arretramento dell’edificio contiguo operato negli anni Sessanta. Si è dunque optato per nuove aperture, parzialmente celate da elementi lapidei verticali, che restituiscono massa alla facciata.
Uno degli elementi che contribuiscono all’unitarietà del progetto e la creazione al piano terra di un passaggio pedonale pubblico che pone in collegamento, attraverso le corti del complesso, il giardino di via Tommaso da Cazzaniga con corso Garibaldi e via di Porta Tenaglia. Tale spazio pubblico e poi ulteriormente ampliato dalla permeabilità dell’attacco a terra del nuovo edificio alto, in cui i pilotis consentono di ricavare una piazza coperta. Il percorso attraverso le corti comunicanti, giungendo da corso Garibaldi, consente di leggere la storia del luogo, i cui frammenti convivono integrati nel progetto, dai resti del chiostro seicentesco alla tipica casa di ringhiera. In questo contesto la torre di nuova costruzione, completamente celata dalla strada, rappresenta un elemento di sorpresa, svelato attraverso i giardini con i quali si accorda per la presenza caratterizzante del verde.
Questo nuovo edificio e definito da elementi marcatamente contemporanei e connotato da balconate continue e da fioriere lineari metalliche. La contigua Casa degli Artisti, prospiciente la via Tommaso da Cazzaniga e un’importante testimonianza del mecenatismo culturale attivo a Milano a cavallo tra Ottocento e Novecento. Realizzata intorno al 1910 e caduta in abbandono dopo aver gloriosamente ospitato la Scapigliatura e altre avanguardie, la sua riqualificazione, contestuale all’intervento sin qui descritto, ha rappresentato un’importante restituzione per il quartiere e per la città.
Il complesso si articola in un corpo principale su tre livelli, che sfrutta l’esposizione a nord per godere di un’illuminazione naturale diffusa, e in un più basso corpo pergolato su due livelli, in stretta relazione con il parco attiguo. Il progetto di restauro ha previsto il recupero dei locali, destinando a laboratori quelli superiori e a spazi espositivi quelli inferiori. La demolizione di superfetazioni, quali un muro di cinta su via Tommaso da Cazzaniga, ha permesso la realizzazione di un nuovo ingresso. Le parti nuove, relative alla distribuzione dei corpi scala e del ballatoio, sono identificate da un volume neutro in lamiera metallica traforata. L’operazione di restauro nel suo complesso restituisce così dignità al manufatto, nel rispetto dei caratteri originari.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2012‐2020
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Garibaldi 95 S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Aldo Fontana, Francesca Romanò, Giulia Salvioni

SANTA MARIA ALLA PORTA 7

MILANO, ITALIA
Tra i primi interventi di Arassociati nel cuore storico della citta, l’abitazione di Santa Maria alla Porta 7, pur nelle dimensioni ridotte, risolve la complessita del luogo e dei rapporti storici con un progetto che calibra rispetto dell’identita del luogo e istanze di continuita attraverso un linguaggio proprio, che evita tuttavia qualsiasi soluzione di maniera personale.
L’area di intervento, rimasta vuota dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e caratterizzata dalla morfologia obbligata del lotto, compreso tra due fabbricati, con un fronte su via Santa Maria alla Porta che si confronta direttamente con la chiesa ― dai tratti pacatamente barocchi, di Francesco Maria Richini ― mentre quello a sud ovest e caratterizzato da arretramenti e dalla presenza di ampi terrazzi prospettanti sulla zona archeologica di via Gorani e via Brisa. La raffinata lettura del contesto porta a modulare diversamente il fronte su strada e quello sulla corte-passaggio. Il primo, che si adegua alle quote degli edifici contigui, si pone in continuità con il Modernismo milanese, di cui ripropone anche materiali e finiture.
Il fronte sul cortile-passaggio interno e invece caratterizzato da un linguaggio spiccatamente contemporaneo che contraddistingue anche gli spazi interni, a cominciare dalla hall di ingresso, costituita da un atrio circolare che ospita la scala, vero cuore distributivo dell’abitazione. Tale fronte sul passaggio pedonale, che collega via Santa Maria alla Porta a via Gorani e via Brisa e ospita l’ingresso principale, e connotato dall’uso di materiali della tradizione trattati con tecnologie moderne, come i pannelli in corten, che si rifanno all’uso del ferro lavorato, qui interpretati attraverso motivi decorativi.
Elemento, quello della decorazione, affrontato dallo studio in numerosi progetti, senza timori e diffusamente, in particolare nella progettazione di balaustre e pannelli schermanti. Il successivo intervento di Santa Maria alla Porta 9 rappresenta il completamento e la definitiva ricucitura, anche alla scala urbana, di un importante vuoto intorno all’area archeologica di via Brisa. La finalita del progetto si focalizza sull’area piu interna del lotto, sin qui percepita come retro dell’edificato, con il cortile di pertinenza e i fabbricati prospicienti l’area archeologica, per trasformarli, attraverso una riorganizzazione complessiva, in una quinta scenica per la nuova piazza Gorani e per la stessa area degli scavi di via Brisa. Un ruolo importante, anche in questo caso, e giocato dal progetto del verde, cui e affidata una vera funzione di ricucitura, quale parte integrante del progetto architettonico.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2006-2011
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Santa Maria S.r.l. – Federico Consolandi
INTERIOR DESIGN: Antonella Tesei
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Pietro Porro

CASA DEGLI ARTISTI

MILANO, ITALIA
Gli interventi, in senso generale, sono finalizzati a riportare quest’edificio simbolico di Brera a condizioni di immagine architettonica il più vicine possibili a quelle originarie e, allo stesso tempo, ad adeguarlo agli usi contemporanei nell’ambito di un rinnovato decoro urbano. L’edificio, concepito ai primi del Novecento per accogliere gli studi degli artisti che gravitavano in Brera, inizialmente non aveva un rapporto diretto con la via, bensì era costruito all’interno dell’isolato contornato in gran parte dagli orti e dai giardini che allora garantivano un totale rapporto naturalistico e di quiete; rapporto che ancora permane nonostante le trasformazioni urbane del contesto grazie all’attuale parco pubblico di via Tommaso da Cazzaniga.
Il progetto prevede il restauro e il rinnovo del sistema distributivo e degli ingressi per le parti essenzialmente visibili sulla via pubblica.Il primo riguarda il recupero dei locali, comunque, con una destinazione a laboratori e spazi espositivi, il secondo il completamento dei corpi scala e ballatoi attraverso la costruzione di un nuovo volume architettonico, realizzato in pannelli metallici traforati e vetro, che riprende il disegno ma non le proporzioni dell’orditura della vetrata restaurata del ballatoio esistente.
Questo volume arriva fino a terra ed è segnato anche dal nuovo ingresso principale totalmente vetrato da via Tommaso da Cazzaniga.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2013-2019
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Edificio per laboratori artistici
CLIENTE: Comune diMilano e Porta Tenaglia S.r.l.
CON: Studio Berlucchi, Aldo Fontana
COLLABORATORE: Giovannino Casu

VARESE 19

MILANO, ITALIA
Il nuovo intervento abitativo di Corte Varese si inserisce in un’area tra le piu vitali della citta, interessata negli ultimi decenni da grandi trasformazioni, tra il nuovo distretto di Garibaldi-Porta Nuova e il quartiere di Brera. Il progetto affronta con sensibilita il tema dell’intervento nel tessuto urbano storicamente stratificato, attingendo ai riferimenti cardine, culturali e di metodo, dello studio Arassociati.
I paradigmi razionali del Novecento milanese, l’utilizzo colto dei materiali della tradizione, reinterpretati secondo lavorazioni e disegno contemporanei, il rispetto dell’identità del contesto confluiscono nella classica modernità del fronte su strada, contraddistinto dal motivo decorativo dei parapetti e del bel portone a grata.
La stessa classicità che si ritrova nell’elegante atrio di ingresso in cui, come in altri realizzati dallo studio, uno spirito contemporaneo rende omaggio alle entrate dei palazzi borghesi di Milano, in linea di continuità con un gusto per materiali e finiture nobili.
Nelle aree interne e più private ricorrono alcuni elementi tipici del linguaggio dello studio, quali le logge e i giardini pensili, ottenuti adeguando i terrazzamenti alla morfologia del lotto. I materiali della tradizione si ritrovano anche nella corte, dove, tuttavia, il progetto del verde emerge come tratto marcatamente contemporaneo. Qui il landscape design e concepito in totale integrazione con il progetto architettonico e contribuisce alla sensazione di un’oasi di lusso e quiete percepita passando dalla strada alla corte, secondo un’attitudine dell’architettura milanese che, anche negli esempi storici, si svela nella sua ricchezza nelle aree più introverse. Nell’insieme il complesso rappresenta i nuovi standard di qualità abitativa, in termini di comfort, di scelte costruttive e di servizi offerti dagli spazi comuni, quali l’area fitness con palestra e piscina a uso esclusivo dei residenti.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2010-2015
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Federico Consolandi
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Pietro Porro, Marco Gualandris, Nicolò Paolino

ADAMELLO 10

MILANO, ITALIA
L’intervento si colloca in una delle aree più dinamiche e in maggiore trasformazione della città, con la prevista rigenerazione dell’ex scalo di Porta Romana e in cui l’insediamento della Fondazione Prada e stato motore di un’intensa attività di riqualificazione, sia relativa a nuove costruzioni, sia di ristrutturazione di spazi industriali dismessi. Il progetto del complesso residenziale e articolato da due elementi indipendenti e posti tra loro ortogonalmente: un basso corpo con affaccio su via Adamello e una torre di 16 piani posta centralmente al lotto.
Unico elemento di connessione tra i due corpi e il sistema di atrii e il percorso a pensilina: un volume coperto ma aperto in grado di accogliere la luce proveniente dall’alto. Come in altri progetti dello studio ― ad esempio il complesso di via dei Canzi ― particolare attenzione e dedicata alla permeabilità visiva del piano terra, messo in stretta relazione con il verde del giardino privato e che, grazie alla sua maggiore altezza, favorisce la permeabilità stessa. Anche nel prospetto su via Adamello gli ampi ingressi del piano terra hanno la stessa finalità di consentire la leggibilità del verde privato e di connetterlo al verde pubblico.
Nello stesso fronte, la vegetazione svolge inoltre una funzione architettonica, a sottolineare lo sviluppo orizzontale della facciata. Il progetto del giardino e caratterizzato da geometrie articolate che hanno come fulcro la torre, intorno alla quale ruota il disegno del verde. Di particolare valore e l’articolazione dei prospetti, volta a esplicitare le differenze formali tra i due corpi e a ricercare una certa liberta compositiva, pur rimanendo fedele a quell’idea di continuita con il contesto che e direttrice fondamentale dello studio.
Il carattere unitario del complesso e realizzato attraverso la scelta di materiali e di elementi comuni, quali le sottolineature orizzontali dei marcapiani e l’alternanza di pannelli verticali e finestre a tutta altezza che nel fronte su via Adamello assume una connotazione chiaroscurale. Qui i riferimenti dichiarati sono la torre al Parco di Vico Magistretti e l’edificio residenziale in via Quadronno di Angelo Mangiarotti, tra i maggiori esempi del Razionalismo milanese.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2019‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Adamello Real Estate S.r.l.
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Simona de Capitani, Beatrice Ravicini Bressi

SANZIO 15

MILANO, ITALIA
Il nuovo edificio residenziale, realizzato a seguito della demolizione di un preesistente manufatto di inizio Novecento, si articola in due corpi distinti, il primo e principale con affaccio su strada, mentre il secondo, su due piani, si sviluppa in lunghezza nella corte interna. L’intervento e affrontato secondo schemi compositivi ricorrenti dello studio, rintracciabili in particolare nella diversa articolazione del fronte su strada e di quello interno del corpo principale, oltre che nel significativo utilizzo del verde.
Il fronte su via Raffaello Sanzio, seguendo i valori di rispetto del contesto che guidano gli interventi di Arassociati, si pone in continuità con l’edificio adiacente, di cui rispetta in altezza il filo di gronda. La continuità con l’isolato e poi ulteriormente sottolineata dal basamento in pietra naturale che caratterizza l’attacco a terra.
In facciata, alla partitura regolare dei balconi fanno da contrappunto gli elementi in ferro posti in corrispondenza del vano scale ― e ritrovabili nel cancello di ingresso, cosi come nella facciata cieca confinante con la scuola di via Sanzio ― decorati con motivi vegetali che riprendono le sagome di alberi.
L’utilizzo decorativo del ferro e ripreso coerentemente nella corte interna con il motivo a onde della cancellata che delimita i giardini privati del corpo piu basso e longitudinale, che ospita tre unita indipendenti. Il lungo cortile, su cui affaccia con gli ampi terrazzi il fronte interno del corpo principale e uno spazio di quiete e riservatezza caratterizzato dall’impiego di materiali della tradizione, in cui il progetto del verde svolge un ruolo unificante e di forte caratterizzazione.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2011-2015
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso Residenziale
CLIENTE: Case Moderne S.r.l
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Gabriella Cricrì, Giuseppe Biscottini

BOSCONAVIGLI

MILANO, ITALIA
Nato da una idea di Stefano Boeri, il progetto di Stefano Boeri Architetti e Arassociati, con la progettazione paesaggistica di AG&P greenscape, si colloca in un’ex area industriale con affacci su via San Cristoforo e sul futuro parco lineare derivante dalla dismissione della ferrovia, che congiungerà Porta Genova al Naviglio Grande. Si tratta di un ambito in fase di trasformazione, idealmente collegato al quartiere del design di zona Tortona.
L’area di intervento si trova nei pressi di alcune emergenze di pregio ambientale e storico, in primis il Naviglio Grande e l’antica chiesa di San Cristoforo, oltre alla cascina Campagnola e alla Canottieri San Cristoforo. A differenza di buona parte degli interventi presentati in questo volume, il progetto si situa al di fuori dell’area storica della città e costituisce, per questi motivi, l’occasione per i progettisti di esprimersi in un contesto libero da molti vincoli, focalizzandosi su temi tipicamente contemporanei. L’edificio si insedia infatti in uno spazio aperto caratterizzato da una forte presenza di verde ed è votato a un’importante efficienza energetica. In questo contesto, esso si trova inoltre a giocare un ruolo cardine nel passaggio dal tessuto fittamente edificato della città a uno spazio più aperto e frammentato, in cui il verde costituisce l’elemento unificante.
Il progetto residenziale prevede la realizzazione di un edificio a corte capace di garantire la necessaria privacy e riservatezza, pur mantenendo una stretta relazione con il contesto circostante. Istanze queste da cui deriva il diverso trattamento dei prospetti sulla corte interna e di quelli rivolti verso lo spazio urbano. I primi sono infatti connotati da una trama di logge e, dunque, di vuoti che scavano le facciate, mentre i fronti esterni si configurano secondo la ritmica irregolare di balconi fittamente piantumati, anche da alberi ad alto fusto utilizzati come barriera acustica e contro l’inquinamento atmosferico.
Il volume architettonico ha un andamento a spirale ascendente, in cui i fronti su via San Cristoforo e sul futuro parco lineare si chiudono progressivamente su se stessi, dando luogo alla corte interna e sfruttando la progressiva variazione delle altezze per realizzate una serie di terrazzi piantumati degradanti e in stretto dialogo con il verde circostante. Un sistema questo che rappresenta l’esito di una ricerca volta all’innovazione, sia dal punto di vista ambientale e di sostenibilità, sia come risposta alle necessità abitative “post-pandemia”, che hanno messo in luce un nuovo bisogno di spazi aperti e verdi fruibili. Dal punto di vista ambientale, le soluzioni adottate consentono un notevole abbattimento delle emissioni e l’inserimento di pannelli fotovoltaici integrati nella copertura della tettoia di ingresso.
Quest’ultima, a doppia altezza e parzialmente chiusa per ospitare la portineria, definisce e caratterizza la forma della corte interna. Il vasto progetto delle aree verdi che circondano l’edificio contribuisce in modo incisivo alla riqualificazione urbana della zona, arrivando grazie a opere accessorie anche alla risistemazione del verde in piazzale delle Milizie e alla conversione, sempre a spazio verde, della vicina ricicleria comunale. Un’attenzione particolare è stata inoltre dedicata alla presenza di un grande olmo solitario, intorno al quale si è deciso di imperniare la riqualificazione di via San Cristoforo.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2020‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Milano 5.0 S.r.l.

Da un’ idea di Stefano Boeri
CON: Stefano Boeri Architetti, Stefano Boeri Interiors
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Giulia Zambon, Francesca da Pozzo, Marco Vallario

RENDER: Level Creative Studio, Echoo Studio

COMPAGNONI 12

MILANO, ITALIA
Espressione di un repertorio compositivo e organizzativo ormai consolidato, il complesso di via Compagnoni ben rappresenta la capacità dello studio di muoversi attraverso un professionismo colto, in grado di esprimere risultati costanti e sempre di alto livello, sia dal punto di vista della qualità abitativa, sia sotto l’aspetto della qualità architettonica. Il complesso, per l’organizzazione in blocchi tra loro collegati, si rifà alle Höfe mitteleuropee. Qui il sistema prevede che le corti comunicanti si trasformino in spazi verdi, horti conclusi contemporanei.
Il progetto e organizzato secondo uno schema ben collaudato, che prevede il completamento in cortina su via Compagnoni, mentre lo sviluppo in lunghezza all’interno del lotto e configurato da tre blocchi edilizi cui si alternano corti e giardini, assegnando al verde una funzione di collegamento tra i blocchi stessi, attraverso il percorso pedonale di distribuzione ai differenti corpi.
Se il trattamento del corpo su strada si attiene ai principi di adeguatezza al contesto, mantenendo tra l’altro la copertura a falde, i corpi interni prevedono un’articolazione delle facciate che consente un forte rapporto con l’esterno, grazie a logge, terrazzi, balconi e giardini a uso privato che, uniti al sistema di giardini e corti alberate, concorre a un effetto di varietà dello spazio verde.
Le aree che ospitano i servizi comuni del complesso sono improntate alla sobria eleganza richiesta da un habitat residenziale di qualità, caratterizzato da esclusività e riservatezza, a cominciare dalla grande hall di accoglienza e rappresentanza posta su via Compagnoni, all’importante zona wellness, caratterizzata dal patio-solarium ricavato dal ribassamento della prima corte, intorno al quale si dispongono la palestra e la piscina, collegabili al patio grazie a grandi vetrate scorrevoli.
DISEGNI TECNICI
CREDITI
ANNO: 2017‐in progress
LUOGO: Milano
TIPOLOGIA: Complesso residenziale
CLIENTE: Compagnoni 12 Real Estate S.r.l. – Federico Consolandi
PROGETTO PAESAGGISTICO: Studio AG&P Milano
COLLABORATORI: Andrea Piatti, Marco Gualandris
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