L’edificio è situato alla sommità del Colle di Bonaria a Cagliari al margine della piazza che separa l’omonima basilica dal parco pubblico che scende verso il porto turistico. Per la posizione particolare e dominante la casa è nel contempo un punto di osservazione privilegiato rispetto la città e il mare e un punto di riferimento per chi dal mare guarda il colle.
Il progetto esaspera la spazialità tra interni ed esterni tramite una varia scomposizione degli ambienti in modo da definire il luogo privilegiato di una residenza. L’addizione della loggia è una scelta significativa in grado di rendere esplicita la compenetrazione dell’esterno con gli interni e in tal senso vanno anche interpretati, ai rispettivi piani, i due terrazzi del fronte sud in stretto rapporto al soggiorno d’angolo a doppia altezza.
Per quel che riguarda i prospetti, relazioni diverse con il contesto hanno prodotto gerarchie e fronti più o meno compatti tuttavia uniformati dall’uso del marmo di Orosei scelto come rivestimento.
Particolare è il ruolo del giardino della casa e il muro di cinta che costituisce un ambito preciso nei confronti degli spazi aperti che la circondano e in particolar modo segna un limite tra parco pubblico e giardino privato.
Questo muro è un’architettura a sé: costruito in blocchi di basalto grezzi posati a secco con una tessitura che ricorda quella dei muri agricoli che suddividono i poderi sardi. Il nero del basalto contrasta con il marmo bianco di Orosei della casa in un mutuo rapporto di valorizzazione, accentuato anche dalla diversità della posa.